Volume 2

Trattato di fisiologia, considerata quale scienza di osservazione / con giunti dei Professor Baer, etc., voltata dal tedesco in francese da A.G.L. Jourdan.

  • Burdach, Karl Friedrich, 1776-1847
Date:
1841-1845
Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Trattato di fisiologia, considerata quale scienza di osservazione / con giunti dei Professor Baer, etc., voltata dal tedesco in francese da A.G.L. Jourdan. Source: Wellcome Collection.

    74/442 (page 424)
    non quello clic precede ^ ma qui questo motivo non viene ravvisalo ma- nifestamente, non arriva a colai grado di chiarezza che ne abbiamo una coscienza precisa, ma agisce come presentimento della identità di ciò ch’è separato, e si manifesta non come volontà libera, ma come inclinazione cieca, che procede dal nostro sentimento interno. Così amiamo la vita per sò stessa perchè essa sola è la condizione del mantenimento e dell’attività del nostro io, di ciò che, giustamente parlando, costituisce noi medesimi ^ amiamo il godimento dei sensi in sè stesso e per sè stesso, benché non sia che un mezzo di favorire l’attività del nostro io, della nostra forza spirituale e del nostro sentimento di noi medesimi. Codesta inclinazione già operò nella nostra infanzia, prima che giunti fossimo a contemplarci noi medesimi ^ essa continua ad agire in noi, senza clm abbiamo sempre la coscienza de’suoi motivi *, compie azioni che sembrano portare l’im- pronta della riflessione e della libertà, benché si eseguiscano senza rifles- sione, senza volontà, ed anche contro il nostro proprio volere ^ dessa ci chiude gli occhi e ci piega- il corpo all’avvicinarsi di oggetto capace di ferirci, quand’anche non premeditiamo di garantirci dal periglio^ dessa, senza nostra scienza, ristabilisce l’equilibrio quando siamo lì per cadere, ci obbliga a fare inspirazioni più frequenti e profonde qualora ci manchi l’aria, e via discorrendo. Nello stesso modo invece il presentimento e l’ istinto si mostrano come il ceppo da cui ponno svilupparsi intuizione chiara e libera volontà, nello stesso modo essi appariscono nell’animale quale tronco da cui nulla di simile può per anco svilupparsi. Manca all’animale l’intuizione di sè medesimo, e con essa la conoscenza della causa delle sue tendenze:;, ma la causa agisce nel sentimento interno, e l’istinto promuove le azioni le più diversificate, quelle che convengono meglio per conservare e far prosperare la vita. L’amor proprio, negli animali, è la tendenza cieca, ma volontaria, a conservare sè medesimo, vale dire a conciliare l’attività presente coll’esistenza futura ; il senti- mento interno è il punto di riunione di tutte le attività, e quindi deriva l’istinto, affinchè le diverse parti del corpo sieno poste nello stato in cui devono essere per mantenere intatto il sentimento interno^ ma la volontà è la diversità delle azioni che procedono da un solo e medesimo princi- pio, da codesto sentimento interno. 0° Se in noi sentiamo presentimenti ed inclinazioni animali, che sollevar possiamo alla dignità di conoscenza chiara ed evidente e di libera volontà, esistono pure, nel nostro organismo, attività vitali cui non ci è dato, nè conoscere Immediatamente, nè determinare colla volontà ^ le particolarità dell’ematosi, della nutrizione, dell’accrescimento, non