Volume 3

Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate ... / libri cinque recati nella lingua italiana con note di F. Chaussier, e N.P. Adelon.

  • Morgagni, Giambattista, 1682-1771
Date:
1839-1841
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Credit: Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate ... / libri cinque recati nella lingua italiana con note di F. Chaussier, e N.P. Adelon. Source: Wellcome Collection.

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    dell’addomine, zVi; quali sembrano es¬ ser le cause di questa malattìa, wì, 53 e seg.; cause per le quali si crede che sia più propria delle donne, XXXVIII, 53, 54^ a queste si aggiungono neces¬ sariamente altre cause, ivi, e 55j un solo esempio di questa idropisia sul sesso virile, ^ allorché in tale idropisia l’acqua diviene fetida o cor¬ rosiva, ciò non sempre dipende da ri¬ stagno , nè in conseguenza da questo soltanto, fe/, 56^ perchè quest’acqua è spesso molto copiosa , e talvolta somi¬ gliante a gelatina o a glutine, ivi, e 57 ; se ogni qualvolta i muscoli del- l’addomine sembrarono consunti lo fu¬ rono realmente, ivi. — Segni dell’idro¬ pisia del peritoneo, ivi, 58, 59 5 essi bastano per distinguere questa idropi¬ sia dall’ascite, a meno che la medesi¬ ma non sia troppo avanzata , ivi ; ma non bastano per distinguerla dall’idro¬ pisia di certe parti, ivi, 5g e 60,* se l’ombellico non sia mai prominente in quest’idropisia, ivi, 5g ,* la medesima spesso si sopporta per molti anni, ivi, 56, 58j chi propose pel primo la pa- racentesi contro siffatto morbo, e per¬ chè, ivi, 61 j quali eccezioni si fecero in seguito e quali vi furono aggiunte, ivi, e 62. Pesci : con bolle d’ aria nel sangue , V , 22. Peste : non si possono incider corpi di persone morte di peste senza pericolo, anche quando sono raffreddati, XLIX, 32. Petecchie: esse ora dipendono dalla flui¬ dità del sangue, ora dalla sua coagu¬ lazione, ivi, 22. Petit , Frane. , dell’Acc. R. delle Se. di Parigi: si rende ragione di una sua di¬ screpanza intorno all’ acqua dell’ umor cristallino, XIII, 14. Petit, Gio. Lod., della med. R. Acc., ci¬ tato, XVI, i3; XVII, 29J XXXIV, 26; XLVIII, 60. Petsche, Gio. Zaccar., citato; XXII, 26 ; XXX, 8; XXXIX, i4; XLIII, 37. Petz, Gugl.Cristof., medico di Marckschein- feld, citato, LI, 48. Peyer, Gio. Corrado: suo lieve abbaglio, XXIX, 4. P.^yer, Gio. Jac., citato, XXVIII, 4. Piacentini, Jac., profess. di Padova , ci¬ talo, LXIV, 5, 6. Piccolomini, Arcang.: la sua dottrina sui dolori profondi del capo non è sempre vera, I, 7; altro suo errore sul numero delle costole, V, 1 o. Piede: in qual modo non provava nessuna sensazione se non in un certo luogo , L, 12. Piella, Paolo, medico e chirurgo bologne¬ se, citato, XXII, 27; LUI, i/j. Piloro, f^edi Ventricolo. Pineale (gianduia), f'edi Cervello. Pinguedine : si ricerca perchè l’eccessiva pinguedine non corregge le parti trop¬ po acri nei corpi, XXVII, 3; moti tu¬ multuosi delle sue minime particelle osservati dopo morte, XXXI, 5; la pin¬ guedine è attissima a trarre il color giallo dal siero del sangue, XXX VIII 8. Pingui: il petto dei suggelli assai grassi ha molto meno di cavità, XXVII, 2 ; come ciò avvenga, e perchè essi giac¬ ciono difficilmente supini, ivij dal che ne nasce che nei loro vasi sono facili le rotture e le erosioni, ivi, 3; i loro cadaveri imputridiscono con celerità , ivi. Piso, Omobono, già prof, di Padova, ci¬ tato, XIX, 3o; XXIV, i5. Pisone, Carlo: si difende in parte una sua dottrina, VI, 1 5. Pituitari : i seni pituitari dello sfenoide furono trovati divìsi non già in destro e sinistro, ma in superiore e inferio¬ re, LXIII, i3; vermi in questi seni , e cura di questa malattia, I, 8, 9. Placenta : osservazione sulle diverse ma¬ lattie della placenta uterina, XLVIII, 18 e seg:; tali malattie producono l’a¬ borto o Io fanno temere, ivi, i7;ida- tide osservata in una placenta, che fu espulsa col feto, ivi, i3; se la trasfor¬ mazione della placenta in idatidi avven¬ ga assai spesso prima dell’uscita del feto, ivi^ su questa sorta di mutazioni in ve¬ scichette, f^edi Mole. — Si conferma che la grossezza della placenta può an¬ dar congiunta ad un embrione invi¬ sibile, ivi, 26; quali danni ne deriva¬ rono dall’ignoranza di questa cosa, ivi^ perchè la placenta è talvolta molto ade¬ rente all’utero, ivi, 2g‘ si disputò a lungo e acremente , anche prima di adesso, per sapere se la placenta si deb¬ ba estrarre, o lasciarla dentro, ivi, Planco, Jano, dell’Ist. delle Se. di Bolo¬ gna, citato, II, 16 j Vili, 3i; XIX,